Naju 2002

Messaggio del Nostro Signore e la visione di Giulia delle anime sulla via all'inferno

Messaggio del 2 agosto 2002

Provavo dolori così atroci come se l'intero mio corpo fosse picchiato con un oggetto pesante, che quasi perdevo il controllo sulproprio corpo e non potevo dormire per diversi giorni. Ofrii queste pene in riparazione per i peccati di lussuria che numerosa gente commette, uomini e donne, vecchi e giovani, indiscriminatamente del luogo e ora, e per la conversionedi quelli che tali peccati commettono. Attorno alle 4 di mattina, ebbi una visione.

C'era un carro ornato di tutte le sorte di abbaglianti ornamenti. C'era molt gente in esso. Dissimili dalle apparenze nere in quel carro che vidi prima nella visione che la Beata Madre mi fece vedere (il 25 agosto 1989), questi uomini che erano in questo carro sembravano alquanto scuri ma le loro apparenze erano assai normali. Questo vuol dire che i diavoli ora adescano la gente in maniere più astute e che, a meno che non si è vigili, sarà difficile discernere la loro vera natura.

Gli astuti demoni mobilizzavano tutti i mezzi per ottenere seppure un'anima in più sul carro, non soltanto tra la gente secolare, ma anche tra i figli della Chiesa e persino tra quelli che sono stati chiamati. C'erano anche di tali anime che, affascinate dal bell'aspetto del carro, vi salivano per curiosità, anche senza tanta fatica da parte dei diavoli.

Ma quello che faceva strabiliare è che persino quelli che dovrebbero annunciare il Signore univano le loro forze con i diavoli e mettevano molte anime sul carro. Era questa una scena miserabile che non si poteva guardare con gli occhi aperti.

Quando il vidi questo, gridai fortemente: "No! Quel carro vi porterà all'inferno!" E pregai ardentemente: "Signore! Beata Madre! Vi prego, salvateli!" In quel momento, udii la voce di Gesù, di tono amoroso ma triste, ma non potevo vederLo.

GESÙ:

Mia diletta piccola anima! Con fede morta che non è accompagnata da opere, dicono con le labbra di amare Dio e annunciano Me e Mia Madre, ma in verità abusano della loro libera volontà con superbia e si fanno lupi nelle vesti di pecore, conducendo i greggi di miti pecore alla loro morte. Senza comprendere la loro vera condizione, sprofondano nel pantano, incessantemente perseguendo soltanto le proprie soddisfazioni. A guardare questo, il Mio Cuore si accende di dolore per dover vedere tali vili spettacoli.

Come le bestie si impinguano prima che le si porti al macello, quelli che unisconi le loro forze coi diavoli incitano la curiosità di numerose anime abbagliandole con tutte le sorte di piacevoli discorsi e finti atti in apparenza buoni, legandole con invisibili catene di peccato e trascinandole ai miasmi dell'eterna morte. Per farli pentire, quante volte non abbiamo Io e Mia Madre mostrati dei segni e imploratili attraverso di voi piccoli? Ciononostante, invece di riconoscere con umiltà e giustizia la grazia che Mia Madre ed Io diamo loro, si lasciano guidare soltanto dai loro desideri e perseguono le cose che sono le più meritevoli di disprezzo, credendo nel loro errore che quelle siano un bene di valore. E' giusto dire che loro sono in verità bestie ricoperte di fango.

I loro tanti sforzi e attività, rivestiti in belle apparenze, abbaglieranno molte anime e le porteranno ad essere vanitose e superficiali. Alla fine, renderanno persino le miti anime, che sono state chiamate, incapaci di discernere (il male dal bene) e le separeranno dal Mio amore.

 
Io pregai, piangendo: "Oh, mio Signore! Salvali, che fanno tanta pietà!"

GESÙ:

Oh, Mia diletta piccola anima! Già da quanti giorni Mia Madre ed Io li imploriamo, ripetendo loro le stesse parole sempre di nuovo e manifestando numerosi segni? Ma loro aderiscono a noi e pregano Mia Madre e Me solo quando il dolore li stringe; allora fanno come uno che si aggrappa al salvagente. Ma una volta che abbiano ricevuto la grazia che avevano chiesto, voltano via le loro facce, trafiggendo il Mio Sacro Cuore e l'Immacolato Cuore di Mia Madre con la spada puntuta del tradimento, straziandoli ancora e ancora, e li fanno sanguinare senza pietà.

Ma, figlia! Tu lo sai bene che le braccia di Mia Madre le dolgono atrocemente come se le fossero strappate, provando lei sempre di togliere i figli dal carro, perché non si perda nemmeno una sola anima. Quelle tante anime che sono spiritualmente cieche e sorde... tornano indietro presto che vengono prese e salvate... e vengono riprese, ma di nuovo si voltano via e tornano di nuovo sulla via di male... Così, tante volte che guardo quei figli che si rovinano abusando della propria libera volontà, mi rincresce anche di aver loro dato la libera volontà. 

GIULIA: Vado il nel carro e tiro fuori quelle anime?

GESÙ: E come vuoi andare in quella tana di bestie?

GIULIA: Appartengo al Signore se muoio; appartengo al Signore se vivo. Io ci andrò, se potrò salvare soltanto una sola di quelle anime.
 

Andai nel carro che era di bell'aspetto. Dal di fuori, il carro non embrava grande, ma, una volta che fui dentro, era vastissimo e c'era posto per tantissime anime. Io gridai: "Facciamo fretta e usciamo di qua. Se rimarrete, andrete nell'inferno. Non è tardi ancora. Affrettiamoci a uscire di qua." Appena finii le mie parole, che i diavoli, che non potevo chiaramente vedere, dissero: "Uccidiamo questa disgraziata! Giacché continua ad impicciarsi nel nostro lavoro, non la possiamo lasciare più in vita. Ci ha fatto torto moltissimo togliendoci le anime che a mala pena avevamo già conquistato. Questa volta, la sciagurata è entrata da sola nella nostra tana. Da viva non deve più lasciare questo luogo!" E subito mi diedero attacco molti diavoli, simultaneamente, imprecandomi con orribili bestemmie che non si possono enunciare, percuotendomi, grafiandomi, pizzicandomi e mordendomi violentemente sull'intero corpo. Senza curarmi molto di quanto mi facevano, io mi sforzai quanto potevo ad aiutare le anime a scappare dal carro, quasi gettendole fuori una dietro l'altra. Dove trovai quella tantissima forza? Mi è stato tutto possibile soltanto perché il Signore mi aiutava con le Sue mani invisibili, ed io non desistei fino alla fine, per salvare fosse pure una sola anima in più.

Quello che stupiva più ancora era che, mentre prima (26 agosto 1989), respingevo i diavoli percuotendoli con il rosario, questa volta li respingevo non solo con la preghiera del rosario, ma anche con il trasformare della mia vita in preghiera. Il Signore mi faceva capire come era importante che cambiassimo le nostre vite in preghiera in questo tempo urgente. Ogni volta che strappavo un'anima fuori del carro, pregavo che la Beata Madre prendesse quell'anima sulle braccia e sul suo seno e che la nutrisse con il suo latte e la bagnasse con il Preziosissimo Sangue del Signore, perché quell'anima fosse capace di vivere una nuova vita di risurrezione. Continuavo a pregare così anche quando combattevo con i diavoli.

I diavoli mi graffiavano, pizzicavano, mordevano, e percuotevano, e quando mi pendevano per i capelli, ne strappavano una ciocca. Allora io pregavo ferventemente che tanti peccatori quanti erano i capelli nella ciocca strappata, si pentissero.

Pure, ogni volta che le piccole anime, che conducevano le loro vite seguendo i messaggi della Beata Madre, pregavano il rosario non tralasciando neppure le cose più insignificanti senza che le trasformassero in preghiera, a me fu trasmessa altra forza, rendendomi capace di respingere i diavoli e salvare altre anime ancora. Vedendosi i diavoli sconfitti dal nostro trasformare delle nostre vite in ogni attimo in preghiera, e vedendo che le anime che loro a tanta pena avevano portate nel carro, si salvavano, mi attaccarono tutti insieme, mordendomi e percuotendomi senza quartiere e senza tregua con tutte le sorte di armi. L'intero mio corpo fu ricoperto di sangue. In quel momento, Gesù stese le Sue mani, rifulgendo con la Sua luce su di me, e parlò.
 

GESÙ: Trasformando le vostre vite in preghiera con tutto il vostro cuore e amore è l'arma fatta di amore, di umiltà, e delle virtù, che scaccia qualunque diavolo. E' anche la scorciatoia di veloce conquista delle virtù e progresso verso la perfezione.
 

La luce della quale Egli rifulse penetrò nel mio cuore e riluce su tutte le anime che trasformavano le loro vite in preghiera e mi aiutavano. Quando mi alzai la mattina, vidi che l'intero mio corpo era bagnato di sangue.

Giulia Kim
Naju, Corea




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